Edificio sede uffici comunali

EDIFICIO SEDE UFFICI COMUNALI VIA FIRENZE L’incarico di progettazione affidatoci dall’ente comunale era finalizzato all’adeguamento e la messa a norma dell’edificio, che prevedeva una specifica richiesta di finanziamento dalla Regione Autonoma della Sardegna. Il rilievo architettonico e strutturale a messo subito in evidenza lo stato di grave precarietà della copertura e del contro-soffitto posto sotto di essa, sono cambiate perciò le priorità del progetto e abbiamo suggerito una nuova strategia di intervento. Trattandosi di un edificio costruito agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso è di fatto vincolato, pur non essendo intervenuta la verifica del Ministero ad accertare o escludere l’esistenza dell’interesse culturale. L’organismo edilizio, concepito in origine come edificio scolastico, ha subìto negli anni diversi interventi edilizi che hanno cambiato la distribuzione interna degli spazi. Da edificio scolastico e stato trasformato in uffici comunali, mentre nelle adiacenze sono stati aggiunti due parcheggi interrati. All’esterno sono state eliminate le scale di raccordo poste all’ingresso e sul lato Sud. Oggi l’elemento caratterizzante rimane l’involucro, che conserva la sua traccia storica nei prospetti: regolare ripartizione delle finestre, cornici e lesene. Gli spazi interni invece sono asettici e non presentano elementi o segni di valore estetico e architettonico. La nostra attenzione si è focalizzata nella riqualificazione del piano superiore, legando il rifacimento del tetto ad una potenziale rivisitazione dello spazio architettonico. Il soffitto come elemento di valore. Il rifacimento delle falde di copertura non modifica la geometria del tetto e la ripulisce da elementi deturpanti quali una posticcia gabbia metallica contenente un’unità impiantistica esterna. Si interviene sulla struttura in modo chirurgico sostituendone gli elementi ammalorati e migliorando l’efficienza del sistema statico. La sostituzione degli strati che compongono il pacchetto falde non comporta alterazioni dell’aspetto esteriore ma incide sulla coibentazione e ne migliora nettamente l’efficienza energetica. Le pareti divisorie sono state ripensate con l’inserimento di un sistema costruttivo in legno con diversi vantaggi, il miglioramento delle prestazioni strutturali e l’ottimizzazione e il comfort degli spazi lavorativi. Il progetto in itinere, si integra in un intervento generale di efficientamento energetico che prevede contestualmente l’ottimizzazione e la ridistribuzione dei sistemi impiantistici. Si attendono i dati della propedeutica verifica di vulnerabilità sismica per completare l’analisi dell’intero sistema strutturale e apportare eventuali scelte integrative. TIPOLOGIA INTERVENTO Ristrutturazione ed efficientamento energetico edificio pubblico LUOGO Arzachena (SS) PRESTAZIONE Progetto di fattibilità tecnico-economica Progetto esecutivo DATA 2022 – in itinere GRUPPO DI LAVORO Ing. Marcello Ciudino Ing. Gianluigi Cuccu Arch. Alessandro Cossu

Tower Hotel Mont Febè Yaounde

Il 20 settembre 2014 il CAF ha annunciato che la Total Africa Cup of Nations 2019 avrebbe dovuto svolgersi in Camerun. Per questo, il governo camerunese, consapevole della necessità di colmare un gap infrastrutturale che richiedeva la realizzazione di importanti opere, avviò la macchina organizzativa cercando di attrarre capitali e know-how dall’Europa. Nel 2016 fummo coinvolti in un progetto nato da un accordo di partenariato che coinvolgeva alcuni soggetti privati e il Ministero delle Piccole e Medie Imprese. Ci venne affidato l’incarico per la trasformazione di un’area inedificata nella capitale Yaounde, ubicata sul Mont Fébé. Un project financing in collaborazione con la società ETS Gefrac, impresa locale accreditata dal governo camerunese, che prevedeva la realizzazione di una struttura ricettiva in grado di ospitare interi staff delle federazioni nazionali che avrebbero dovuto partecipare alla massima competizione calcistica del continente africano. Il concept é stato ideato in loco a seguito delle prime operazioni di rilievo dell’area e elle valutazioni sul contesto. Un intenso workshop che ha sortito un progetto di fattibilità tecnica ed economica con un chiaro programma di progettazione esecutiva e di realizzazione concentrati in un periodo di trenta mesi. TIPOLOGIA INTERVENTO Nuova costruzione struttura ricettiva LUOGO Yaoundé, Camerun, PRESTAZIONE Concept Progetto di fattibilità tecnico-economica DATA 2016 GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Arch. Gabriele Stefanelli

Area urbana Tergu

La nostra proposta si basa sulla volontà di riqualificare un brano del centro abitato ridefinendo uno spazio pubblico di aggregazione che mediante l’inserimento di alcune funzioni di qualità ristabilisca un rapporto di centralità nella trama urbana. L’ubicazione dell’area e i suoi confini pongono delle problematiche che scaturiscono dal rapporto di vicinanza, di contatto, con uno snodo di traffico veicolare punto di incontro delle due arterie di traffico principali lungo le quali si articola l’assetto urbanistico dell’agglomerato. Questo ci ha imposto una scelta appropriata al fine di preservare lo spazio pubblico pedonale, di transito e sosta, attraverso una sintesi progettuale che contempla un luogo protetto. E evidente che in questo luogo pubblico convivano dal punto di vista funzionale alcuni spazi che per loro specifica destinazione possono essere utilizzati occupando fasce temporali differenti e simultanee, legate sia al ciclo quotidiano (servizi-postali e medici, la piazza, il giardino e i giochi, ) che agli eventi più sporadici (come i momenti di festa e le manifestazioni culturali) e che quindi attraverso la fruizione costante del luogo, gli conferiscono una valenza di “centro città”. L’andamento del piano naturale, dedotto dall’interpolazione lineare di alcune quote altimetriche ha consentito di verificare un certo dislivello esistente lungo viale dei Benedettini a scendere verso la rotatoria, tale da poter essere utilizzato all’interno dell’area di progetto dando origine a tre piani di giacitura. Gli spazi servizi ubicati al livello inferiore, la piazza e il giardino ludico poste su un piano più elevato e protette dal traffico veicolare, la copertura giardino-pensile proietta la piazza verso l’orizzonte creando un legame visivo con il paesaggio circostante. La gradonata svolge una doppia funzione, collega il piano piazza con il giardino pensile e all’occasione diventa seduta che orienta i fruitori verso l’interno della piazza, che può essere utilizzata come anfiteatro per spettacoli e intrattenimento. Un altro aspetto essenziale e determinante che questo progetto ha voluto trattare dal punto di vista architettonico-urbanistico è la creazione di un’architettura di qualità estetica visibile nel suo contesto dal quadro prospettico principale. L’area di progetto infatti è posta come lembo estremo di una schiera di edifici che termina affacciandosi verso Nord-Ovest ed è visibile frontalmente percorrendo viale dei Benedettini nella direzione opposta. Perciò abbiamo scelto di reinterpretare un fronte cieco creando una quinta scenica verso il quadro prospettico principale. Essa nasconde nel suo interno uno spazio per esposizioni culturali, un percorso museale che dall’interno osserva il paesaggio attraverso le bucature incastonate, ma un’architettura da osservare come una scultura. Uno sfondo che polarizza e ordina lo spazio piazza qualificando il suo inserimento paesaggistico, attraverso la reinterpretazione del rivestimento in trachite che le conferisce un carattere evocativo. Il materiale trachite diventa comunicazione, reinterpretazione compositiva che separa, racchiude e protegge ma lascia vedere attraverso. Filtra mediando fra interno ed esterno e si esalta esprimendo il suo valore ornamentale.  

#scuoleinnovative Arzachena

La sfida progettuale consisteva nel dare forma ad un edificio che favorisse uno stretto rapporto tra scuola e comunità, un “civic center” punto di riferimento urbano, aperto al territorio con spazi per la didattica essi stessi educativi ed attrattivi. Il disegno planimetrico dispone gli spazi, a partire dal fronte strada, in funzione del livello di accessibilità al pubblico. Gli ambienti interni sono pensati per essere permeabili e inclusivi con uno schema funzionale, semplice e flessibile. Sul lato fronte strada, sono ubicate la sala mensa, la zona uffici e la biblioteca, con accesso indipendente per la fruizione negli orari diversi dall’apertura della scuola. Un “filtro verde” funge da cuscinetto con il blocco delle attività didattiche specifiche. Spazi all’aperto con verde attrezzato, dove i bambini possono muoversi e giocare o fare le proprie esperienze botaniche. La corte centrale pensata come interno/esterno è il luogo dell’incontro, uno spazio flessibile con molteplici possibilità di utilizzo, che in condizioni climatiche avverse consente anche l’allestimento idoneo per le attività motorie. Uno spazio giardino fruibile e accessibile che diventa il centro visivo della scuola. Un’area sociale e informale in cui la comunità scolastica può incontrarsi e partecipare alle attività interne o aprirsi al territorio. La disposizione planimetrica razionale permette agilmente l’allestimento di setting didattici diversificati e funzionali ad attività differenziate (lavorare per gruppi, lavorare in modo individualizzato, presentare elaborati, realizzare prodotti multimediali, svolgere prove individuali o di gruppo, discutere attorno ad uno stesso tema) e lo svolgimento di attività laboratoriali specialistiche. Ambienti innovativi e attuali, in funzione delle esigenze pedagogiche e didattiche. Tutti gli ambienti didattici sono disposti su un solo piano per rendere più agevole il controllo e la sorveglianza dei bambini. Al piano seminterrato invece trovano spazio i locali tecnici utili agli impianti tecnologici, una autorimessa per il personale docente e non docente, la sala auditorium con accesso diretto dall’esterno, il quale è rivolto verso un’area pubblica e un percorso fluviale anch’esse entrambe con alto potenziale di riqualificazione. Attuando i criteri della bio-architettura l’edificio è stato pensato per essere realizzato con una struttura modulare usando il sistema costruttivo in X-lam, con l’obiettivo della sostenibilità ambientale, energetica ed economica. Per questo si possono prevedere numerosi vantaggi quali: la rapidità di costruzione, la riciclabilità dei componenti e dei materiali di base, le alte prestazioni energetiche, l’utilizzo di fonti rinnovabili. TIPOLOGIA INTERVENTO Nuova costruzione edificio scolastico LUOGO Arzachena (SS) PRESTAZIONE Concorso di progettazione DATA 2016 GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Ing. Marcello Ciudino Arch. Gabriele Stefanelli

Sulcus Primigenius riqualificazione piazza S. Giorgio, Quartucciu

L’idea di piazza è un concetto che preso nel suo senso sociologico, politico e propositivo, risulta a tutti chiarissimo: uno spazio pubblico, ricco, connotato, qualificato, piacevole, vivibile. Il ripensamento della “piazza” non può prescindere dalla riflessione sulle problematiche dello spazio pubblico contemporaneo legate al cambiamento dei modi di vivere, al valore del tempo e alla percezione degli spazi legata alla qualità della fruizione. In questo scenario assume particolare importanza la dimensione interstiziale del tempo quale l’attesa, la pausa, la sosta, lo spostamento, il silenzio, la sorpresa. Questi momenti ed eventi apparentemente marginali del quotidiano possono ribaltare la visione quantitativa in quella qualitativa. Anche La festa, da parte sua, è dotata di una logica generatrice ben diversa da quella del tempo libero. Essa implica infatti una omogeneità di comportamenti temporali, in particolare una sincronizzazione di tutti dall’astensione dell’attività lavorativa-professionale e l’adempimento di certe obbligazioni civili e/o religiose ritenute vincolanti. Altro obiettivo determinante nel perseguire la qualità di uno spazio piazza è quello di migliorare la fruibilità del luogo attraverso la pedonalizzazione. La presenza delle automobili in transito e sosta è elemento di ingombro e disturbo che va a discapito dei fruitori pedoni obbligati a muoversi in spazi di ritaglio e ridotti marciapiedi. La tendenza al riutilizzo delle pavimentazioni lapidee è il segno evidente di una volontà che tende a ristabilire la continuità spaziale e a ripristinare la dimensione umana. Una vera e propria contro tendenza rispetto all’ottica attuale prevalente radicata in una cultura che premia la velocità e l’accelerazione rispetto alla lentezza. Oggi il concetto moderno di spazio pubblico deve confrontarsi con la realtà concorrenziale dei grandi contenitori commerciali caratterizzati dall’offerta quasi totale dei beni di consumo e dalla polifunzionalità. Il progetto mira a riconfigurare un luogo il cui uso deve essere prevalentemente pedonale e flessibile, residenziale (far giocare i bambini, fare due chiacchiere, leggere il giornale, far passeggiare il cane, schermarsi dal traffico), funzionale (manifestare, far festa, assistere a spettacoli e mostre) e contemplativo (spirituale e religioso). Nell’ampio spazio di piazza San Giorgio la presenza di due elementi architettonici fortemente qualificanti sul piano prospettico, la Chiesa e il Campanile, con la loro caratteristica adimensionale rispetto al contesto, dominano le facciate degli edifici prospicienti sulle vie Corogiu, Tronci e via Quartu. La sfida progettuale si pone come obiettivo principale la ricontestualizzazione attraverso tre punti focali: Conferire continuità alle due aree che compongono la piazza attraverso un disegno unitario della pavimentazione.Garantire una certa flessibilità di utilizzo anche attraverso mutazioni temporanee delle aree a verde e dei giochi d’acqua.Ristabilire il ruolo primario e centrale della piazza attraverso la polifunzionalità culturale coniugando la presenza nello stesso luogo degli edifici religiosi e di un nuovo edificio interrato polivalente da adibire a sala conferenze e/o spazio museale e/o spettacolo. Sulcus primigenius ha un senso evocativo che rimanda all’atto fondativo delle antiche città, secondo un rito che esprimeva la sacralità dei confini. Infatti ancor oggi a dimostrazione della continuità del mondo cristiano del carattere sacro del paesaggio antico non è difficile trovare piccole cappelle o edicole votive presso incroci di strade che ricalcano il percorso di cardini e decumani antichi. Partendo dalle dimensioni planimetriche della facciata della chiesa e del campanile è stata individuata una maglia geometrica di circa 7,3 metri di lato attraverso la quale è stato proporzionato il disegno della pavimentazione e l’inserimento delle sistemazioni a verde. Volume fuori terra che funge da parte terminale ed ingresso dell’edificio interrato è stato posizionato in prossimità di via Corongiu in asse e opposto alla facciata della chiesa ma non in contrapposizione con essa, pensato come sfondo riorganizza il quadro prospettico e crea suggestioni integrando le bucature con le luci e i giochi d’acqua. Il sistema piazza é stato concepito come un unico piano evitando bruschi dislivelli e prevedendo alcune rampe per garantire la completa accessibilità. Le fontane a raso, oltre a conferire qualità a questo luogo urbano, consentono anche un utilizzo alternativo delle stesse campiture che possono essere ricoperte con un manto erboso tappezzante. L’edificio interrato è stato concepito come spazio polivalente dotato di ascensore, montacarichi, spazi per ristoro e deposito, servizi, spazi di sosta e ingresso e sala polivalente. TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione architettonico-urbanistica LUOGO Quartucciu (CA) PRESTAZIONE Concorso di progettazione DATA 2010 GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu

Giardino sul mare Cannigione

Il progetto sul porto di Cannigione è un concept prodotto nell’anno 2013 per l’Assessorato al Demanio e alla Portualità del comune di Arzachena. L’infrastruttura portuale realizzata dall’ente regionale, è rimasta per parecchi anni un’opera incompiuta. Per effetto della sua natura “demaniale” l’ente comunale non ha mai potuto decidere circa la destinazione e la sistemazione di alcune aree a contorno di quelle già dedicate a specifiche funzioni portuali. Per questo la volontà politica degli amministratori locali voleva mettere in luce le notevoli potenzialità di valorizzazione urbana dell’area, chiedendoci di elaborare un’idea adatta a creare un nuovo legame tra la comunità e lo spazio pubblico. Si voleva immaginare una destinazione alternativa al parcheggio esistente, per il quale si prevedeva una nuova ubicazione utilizzando delle aree situate all’ingresso del borgo e non molto distanti dal porto. Per questo abbiamo disegnato un parco sul mare, ricavando luoghi di sosta e svago, panchine e zone d’ombra sotto gli alberi, una via pedonale interna, zone giochi per bambini, attrezzature per il fitness, essenze arbustive autoctone. Una “spiaggia verde” che ridisegna l’affaccio sul mare, creando un “place for people”.   TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione architettonico-urbanistica LUOGO Cannigione, Arzachena (SS) PRESTAZIONE Concept DATA 2013 GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Arch. Gian Mario Asara

Cinerama sul Waterfront Genova

A partire dal 1992 in occasione della realizzazione dell’Expo Colombiana dal titolo “Cristoforo Colombo, la nave e il mare”, la città di Genova ha dato avvio ad un processo di progressivo recupero del proprio water-front portuale, con l’inserimento nell’area di funzioni urbane, per il turismo e il tempo libero. Da allora gli interventi di riqualificazione si sono espansi verso ponente e di fatto si è verificata una progressiva saldatura fra l’area degli antichi moli portuali e il centro storico che sorge a ridosso di essi. Gli effetti sui processi di rigenerazione urbana sono diventati sempre più evidenti, con netto incremento dei flussi turistici e dell’immagine della città sull’esterno. Negli anni novanta ha inizio una discussione sul futuro della strada sopraelevata, importantissima infrastruttura viaria costruita nel 1965, con lo scopo di smaltire il traffico da levante a ponente attraverso un percorso piuttosto lungo (circa 5 chilometri di tracciato), con un tracciato indipendente che attraversa l’arco portuale schivando gli ostacoli verticali e orizzontali. Le prime ipotesi di sostituzione della sopraelevata ruotavano su due alternative: tunnel subacqueo portuale o ponte sul porto. La scelta ha portato ad escludere quest’ultimo in ragione del pesante impatto ambientale, mentre si stanno ponendo alcune premesse importanti per la realizzazione del tunnel subacqueo. Oggi il tunnel subacqueo é avviato alla nascita attraverso una gestazione durata oltre un ventennio. Il progetto “cinerama sul waterfront” nasce nel 2003 contribuendo al dibattito sul riutilizzo della strada sopraelevata con un’ipotesi alternativa: utilizzare la struttura per accogliere un sistema meccanizzato di trasporto pubblico con forte valenza panoramica ed urbanistica. Una proposta che nulla toglie alla funzione che la sopraelevata già svolge. “Una navetta, come nel “cinerama”, ci proietta dentro la scena del water-front; una telecamera che scorre lungo la linea della sopraelevata regalandoci le immagini suggestive del porto.” Un sistema di trasporto pubblico meccanizzato sospeso che dell’area Porto Antico offre un percorso turistico ricco di suggestioni panoramiche e raggiunge l’ultima sosta al Terminal traghetti in meno di 15 minuti. consentendo un flusso orario di 160 passeggeri. Il concetto si basa su una struttura parassita che si integra nelle pile di acciaio esistenti. Un sostegno verticale sagomato si mimetizza con la struttura a T che sorregge la sede stradale, integrando il sistema statico, mentre un sistema di travi continue da luogo ad una monorotaia che si nasconde sotto il cono d’ombra della strada in sospensione senza ostruire sulla trasparenza visiva tra città e mare. La cabina è una cassa autoportante interamente realizzata in lega di alluminio, con unioni meccaniche simili a quelle usate nelle costruzioni aeronautiche. Il sistema meccanico consiste di veicoli automotori azionati da moto-riduttori elettrici con trazione su ruote gommate. I punti di sosta, le fermate, sono state immaginate come delle piccole architetture che si inseriscono nello spazio urbano con diversità di condizioni al contorno, la sfida è stata cercare di progettare qualcosa che andasse oltre alla funzione di collegare la quota del livello navetta col suolo, non soltanto ascensori e scale di sicurezza ma un involucro che diventa light architecture, pelle sensibile e mutevole che crea un evento nel paesaggio urbano. TIPOLOGIA INTERVENTO Sistema di trasporto pubblico meccanizzato LUOGO Genova PRESTAZIONE Concept DATA 2003 GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Arch. Mauro Marsullo Ing. Michele Montanari Progetto citato in “SISTEMI NON CONVENZIONALI DI TRASPORTO PUBBLICO , Edizioni Franco Angeli, 2007

Lungomare Baja Sardinia

L’idea del Lungomare a Baja Sardinia nasce nel 2010 a seguito di un incarico di progettazione affidato dal comune di Arzachena. La richiesta iniziale della committenza aveva come oggetto la sistemazione di una piccola area incolta ritagliata ai margini della strada fronte mare. Da subito però la lettura del contesto ha posto in evidenza l’enorme valore panoramico del luogo e l’assenza di un rapporto funzionale fra la spiaggia di Cala Battistoni e la piazzetta “Due vele” al centro del borgo. Perciò l’idea progettuale si è generata spontaneamente suggerendo l’inserimento di una passeggiata a mare, che privilegiasse la fruizione del paesaggio da parte dei pedoni e il conseguente arretramento dell’asse stradale dove far scorrere il traffico veicolare. L’intervento generale, così proposto dimostrava un enorme potenziale di valorizzazione di tutto il waterfront. Per questo, l’ente pubblico, pur rivedendo i presupposti iniziali, ha sposato appieno l’idea dando avvio ad un nuovo iter per reperire i fondi necessari alla realizzazione dell’opera e dividendo l’intero piano di intervento in lotti funzionali. Da allora, si sono avvicendate diverse amministrazioni comunali e nel mentre sono state prodotte altrettante soluzioni tecniche suggerite dalle disponibilità economiche del momento e da alcune calamità naturali che hanno posto in evidenza la fragilità delle vecchia struttura muraria. Prima di approdare in via definitiva alla prima fase di cantierizzazione avvenuta nell’anno 2017. Oggi stiamo lavorando a una soluzione finale con la progettazione di un tratto posto in appendice, che completerà un opera immaginata, in origine, per la fruizione di tutto il fronte-mare.   TIPOLOGIA INTERVENTO Spazio urbano LUOGO Baja Sardinia, Arzachena (SS), PRESTAZIONE Concept generale Progetto esecutivo Direzione lavori Coordinamento sicurezza DATA 2010 Concept generale e progetto preliminare 2016 Progetto esecutivo primo lotto 2017-2018 Direzione lavori, coordinamento sicurezza primo lotto 2022 Progetto fattibilità tecnico-economica secondo lotto GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Ing. Michele Ragnedda

Pista ciclo-pedonale Arzachena Cannigione

La proposta vuole dimostrare la fattibilità di una rete integrata di mobilità sostenibile per la fruizione del territorio. Mettendo in evidenza le possibili relazioni di continuità fra le varie forme di mobilità, percorsi pedonali e trekking, percorso ciclabile, la via dell’acqua. Intese come molteplici modalità di fruizione del territorio che valorizzano le notevoli potenzialità del patrimonio naturalistico, archeologico e panoramico. I punti nodali si articolano lungo il nuovo percorso ciclabile con funzione di info-point che in modalità digitale interattiva guidano l’utente e promuovono il territorio. Il contesto si presta alla completa applicazione del concetto di mobilità sostenibile in quanto le sue peculiari caratteristiche consentono la realizzazione di percorsi che sfruttano tutte le forme di capacità motoria per cui il nuovo collegamento ciclo-pedonale ne diventa l’asse principale. Concepito come una “green line” posta in affiancamento a un’arteria stradale molto trafficata, vuole costituire una “zona di calma”utilizzando un filtro vegetale, un diaframma verde. Alternanza di alberi e siepi a protezione del luogo di passeggio e svago, pavimentazione in materiale eco-drenante in tinta verde salvia. Tutti elementi che nel loro insieme rigenerano il rapporto fra fruitore e paesaggio creando una prospettiva privilegiata. A seguito di una ponderata valutazione di incidenza del traffico viario, onde evitare interruzioni e soluzioni forzate di adattamento della sede ciclo-pedonale, si è optato per posizionarla lungo il lato a monte, verificando la fattibilità delle opere e disegnando le varie tipologie di sezione trasversale. Si ha la piena consapevolezza che il progetto è da intendersi come una straordinaria opportunità di rigenerazione ambientale cambiando il rapporto fra fruitore-sede stradale-ambiente circostante. Il centro servizi, concepito come architettura organica composta da elementi semplici, muri in pietra e filtri di luce in legno e vetro è articolazione dei volumi visivamente permeabili. La direttrice del corpo principale racchiuso fra due setti paralleli di pietra, i percorsi e i coni prospettici rivolti verso il paesaggio, si rifanno al concetto urbanistico di città giardino, molto affine al modello territoriale molto diffuso nel comune di Arzachena. Un punto nodale che smista le varie forme di trasporto e mobilità sposando a pieno la strategia del progetto intesa come rete integrata di mobilità sostenibile per la fruizione del territorio. TIPOLOGIA INTERVENTO Infrastruttura viaria, spazio pubblico extra-urbano. LUOGO Arzachena (SS), ambito comunale PRESTAZIONE Concorso di progettazione DATA 2023 GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Ing. Marcello Ciudino Ing. Gianluigi Cuccu Ing. Sergio Pischedda

Chiesa S.Antonio da Padova

Il progetto di valorizzazione della chiesa S. Antonio da Padova a Baja Sardinia é stato richiesto dal comune di Arzachena al fine di partecipare a un bando regionale del 2023 per la manutenzione straordinaria e riqualificazione degli edifici di culto. Nel programma d’intervento una parte delle opere ha carattere riparativo e riguardano la manutenzione e la conservazione della copertura, in particolare il soffitto ligneo. Le altre opere invece sono comprese nell’ambito di un progetto di più ampio respiro che vuole rivedere i rapporti spaziali fra l’assemblea, il presbiterio, e i fuochi liturgici. Un vero intervento di adeguamento che si rifà ai concetti e i dettami che sono via via maturati a seguito dalla riforma liturgica della Chiesa avviata dal Concilio Vaticano II. Un intento per il quale non si é potuto prescindere dal coinvolgimento del sacerdote don Giorgio Diana, parroco di Stella Maris e riferimento di altissimo livello per l’approfondimento teologico e liturgico. Un confronto sinergico fra l’architetto e il sacerdote ha portato a un progetto “a quattro mani”, una sintesi che riorganizza i rapporti all’interno dello spazio ecclesiale, cercando di valorizzare i fuochi liturgici in funzione dello spazio esistente. L’altare è posto al centro di un basamento di forma poligonale, centripeta dove ai lati si trovano anche la sede e l’ambone, una disposizione che vuole abbracciare l’assemblea stabilendo un rapporto di prossimità e fusione. Il focus attorno al quale i fedeli visitatori possono muoversi senza violare i fuochi essenziali per raggiungere lo spazio absidale, dove al disotto della croce é posto il tabernacolo, disposti in posizione centrale lungo l’asse mediano longitudinale della chiesa, staccati l’uno dall’altro ma sollevati rispetto all’altare, per essere sempre visibili da ogni posizione. Il Tabernacolo, che oltre ad essere fuoco liturgico dell’eucaristia diventa anche un luogo di adorazione. In questo progetto di riqualificazione è parte essenziale il rifacimento della pavimentazione, che viene ridisegnata diventando ordine e matrice geometrica. Abbiamo dedicato molta attenzione allo studio dell’illuminazione artificiale con l’obiettivo di creare nello stesso luogo diverse atmosfere. La valorizzare lo spazio architettonico, accoglienza dei fedeli, la contemplazione, la suggestione e l’enfasi dei momenti della liturgia. Lo studio di soluzioni appropriate alle le esigenze funzionali delle celebrazioni. TIPOLOGIA INTERVENTO Valorizzazione edificio di culto LUOGO Baja Sardinia, Arzachena (SS), PRESTAZIONE Progetto di fattibilità tecnico-economica Proposta di adeguamento liturgico Lighting DATA 2023 – in itinere GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Don Giorgio Diana Padre Valdomiro Dos Santos