Sulcus Primigenius riqualificazione piazza S. Giorgio, Quartucciu

L’idea di piazza è un concetto che preso nel suo senso sociologico, politico e propositivo, risulta a tutti chiarissimo: uno spazio pubblico, ricco, connotato, qualificato, piacevole, vivibile. Il ripensamento della “piazza” non può prescindere dalla riflessione sulle problematiche dello spazio pubblico contemporaneo legate al cambiamento dei modi di vivere, al valore del tempo e alla percezione degli spazi legata alla qualità della fruizione. In questo scenario assume particolare importanza la dimensione interstiziale del tempo quale l’attesa, la pausa, la sosta, lo spostamento, il silenzio, la sorpresa. Questi momenti ed eventi apparentemente marginali del quotidiano possono ribaltare la visione quantitativa in quella qualitativa. Anche La festa, da parte sua, è dotata di una logica generatrice ben diversa da quella del tempo libero. Essa implica infatti una omogeneità di comportamenti temporali, in particolare una sincronizzazione di tutti dall’astensione dell’attività lavorativa-professionale e l’adempimento di certe obbligazioni civili e/o religiose ritenute vincolanti. Altro obiettivo determinante nel perseguire la qualità di uno spazio piazza è quello di migliorare la fruibilità del luogo attraverso la pedonalizzazione. La presenza delle automobili in transito e sosta è elemento di ingombro e disturbo che va a discapito dei fruitori pedoni obbligati a muoversi in spazi di ritaglio e ridotti marciapiedi. La tendenza al riutilizzo delle pavimentazioni lapidee è il segno evidente di una volontà che tende a ristabilire la continuità spaziale e a ripristinare la dimensione umana. Una vera e propria contro tendenza rispetto all’ottica attuale prevalente radicata in una cultura che premia la velocità e l’accelerazione rispetto alla lentezza. Oggi il concetto moderno di spazio pubblico deve confrontarsi con la realtà concorrenziale dei grandi contenitori commerciali caratterizzati dall’offerta quasi totale dei beni di consumo e dalla polifunzionalità. Il progetto mira a riconfigurare un luogo il cui uso deve essere prevalentemente pedonale e flessibile, residenziale (far giocare i bambini, fare due chiacchiere, leggere il giornale, far passeggiare il cane, schermarsi dal traffico), funzionale (manifestare, far festa, assistere a spettacoli e mostre) e contemplativo (spirituale e religioso). Nell’ampio spazio di piazza San Giorgio la presenza di due elementi architettonici fortemente qualificanti sul piano prospettico, la Chiesa e il Campanile, con la loro caratteristica adimensionale rispetto al contesto, dominano le facciate degli edifici prospicienti sulle vie Corogiu, Tronci e via Quartu. La sfida progettuale si pone come obiettivo principale la ricontestualizzazione attraverso tre punti focali: Conferire continuità alle due aree che compongono la piazza attraverso un disegno unitario della pavimentazione.Garantire una certa flessibilità di utilizzo anche attraverso mutazioni temporanee delle aree a verde e dei giochi d’acqua.Ristabilire il ruolo primario e centrale della piazza attraverso la polifunzionalità culturale coniugando la presenza nello stesso luogo degli edifici religiosi e di un nuovo edificio interrato polivalente da adibire a sala conferenze e/o spazio museale e/o spettacolo. Sulcus primigenius ha un senso evocativo che rimanda all’atto fondativo delle antiche città, secondo un rito che esprimeva la sacralità dei confini. Infatti ancor oggi a dimostrazione della continuità del mondo cristiano del carattere sacro del paesaggio antico non è difficile trovare piccole cappelle o edicole votive presso incroci di strade che ricalcano il percorso di cardini e decumani antichi. Partendo dalle dimensioni planimetriche della facciata della chiesa e del campanile è stata individuata una maglia geometrica di circa 7,3 metri di lato attraverso la quale è stato proporzionato il disegno della pavimentazione e l’inserimento delle sistemazioni a verde. Volume fuori terra che funge da parte terminale ed ingresso dell’edificio interrato è stato posizionato in prossimità di via Corongiu in asse e opposto alla facciata della chiesa ma non in contrapposizione con essa, pensato come sfondo riorganizza il quadro prospettico e crea suggestioni integrando le bucature con le luci e i giochi d’acqua. Il sistema piazza é stato concepito come un unico piano evitando bruschi dislivelli e prevedendo alcune rampe per garantire la completa accessibilità. Le fontane a raso, oltre a conferire qualità a questo luogo urbano, consentono anche un utilizzo alternativo delle stesse campiture che possono essere ricoperte con un manto erboso tappezzante. L’edificio interrato è stato concepito come spazio polivalente dotato di ascensore, montacarichi, spazi per ristoro e deposito, servizi, spazi di sosta e ingresso e sala polivalente. TIPOLOGIA INTERVENTO Riqualificazione architettonico-urbanistica LUOGO Quartucciu (CA) PRESTAZIONE Concorso di progettazione DATA 2010 GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu

Pista ciclo-pedonale Arzachena Cannigione

La proposta vuole dimostrare la fattibilità di una rete integrata di mobilità sostenibile per la fruizione del territorio. Mettendo in evidenza le possibili relazioni di continuità fra le varie forme di mobilità, percorsi pedonali e trekking, percorso ciclabile, la via dell’acqua. Intese come molteplici modalità di fruizione del territorio che valorizzano le notevoli potenzialità del patrimonio naturalistico, archeologico e panoramico. I punti nodali si articolano lungo il nuovo percorso ciclabile con funzione di info-point che in modalità digitale interattiva guidano l’utente e promuovono il territorio. Il contesto si presta alla completa applicazione del concetto di mobilità sostenibile in quanto le sue peculiari caratteristiche consentono la realizzazione di percorsi che sfruttano tutte le forme di capacità motoria per cui il nuovo collegamento ciclo-pedonale ne diventa l’asse principale. Concepito come una “green line” posta in affiancamento a un’arteria stradale molto trafficata, vuole costituire una “zona di calma”utilizzando un filtro vegetale, un diaframma verde. Alternanza di alberi e siepi a protezione del luogo di passeggio e svago, pavimentazione in materiale eco-drenante in tinta verde salvia. Tutti elementi che nel loro insieme rigenerano il rapporto fra fruitore e paesaggio creando una prospettiva privilegiata. A seguito di una ponderata valutazione di incidenza del traffico viario, onde evitare interruzioni e soluzioni forzate di adattamento della sede ciclo-pedonale, si è optato per posizionarla lungo il lato a monte, verificando la fattibilità delle opere e disegnando le varie tipologie di sezione trasversale. Si ha la piena consapevolezza che il progetto è da intendersi come una straordinaria opportunità di rigenerazione ambientale cambiando il rapporto fra fruitore-sede stradale-ambiente circostante. Il centro servizi, concepito come architettura organica composta da elementi semplici, muri in pietra e filtri di luce in legno e vetro è articolazione dei volumi visivamente permeabili. La direttrice del corpo principale racchiuso fra due setti paralleli di pietra, i percorsi e i coni prospettici rivolti verso il paesaggio, si rifanno al concetto urbanistico di città giardino, molto affine al modello territoriale molto diffuso nel comune di Arzachena. Un punto nodale che smista le varie forme di trasporto e mobilità sposando a pieno la strategia del progetto intesa come rete integrata di mobilità sostenibile per la fruizione del territorio. TIPOLOGIA INTERVENTO Infrastruttura viaria, spazio pubblico extra-urbano. LUOGO Arzachena (SS), ambito comunale PRESTAZIONE Concorso di progettazione DATA 2023 GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Ing. Marcello Ciudino Ing. Gianluigi Cuccu Ing. Sergio Pischedda

Chiesa S.Antonio da Padova

Il progetto di valorizzazione della chiesa S. Antonio da Padova a Baja Sardinia é stato richiesto dal comune di Arzachena al fine di partecipare a un bando regionale del 2023 per la manutenzione straordinaria e riqualificazione degli edifici di culto. Nel programma d’intervento una parte delle opere ha carattere riparativo e riguardano la manutenzione e la conservazione della copertura, in particolare il soffitto ligneo. Le altre opere invece sono comprese nell’ambito di un progetto di più ampio respiro che vuole rivedere i rapporti spaziali fra l’assemblea, il presbiterio, e i fuochi liturgici. Un vero intervento di adeguamento che si rifà ai concetti e i dettami che sono via via maturati a seguito dalla riforma liturgica della Chiesa avviata dal Concilio Vaticano II. Un intento per il quale non si é potuto prescindere dal coinvolgimento del sacerdote don Giorgio Diana, parroco di Stella Maris e riferimento di altissimo livello per l’approfondimento teologico e liturgico. Un confronto sinergico fra l’architetto e il sacerdote ha portato a un progetto “a quattro mani”, una sintesi che riorganizza i rapporti all’interno dello spazio ecclesiale, cercando di valorizzare i fuochi liturgici in funzione dello spazio esistente. L’altare è posto al centro di un basamento di forma poligonale, centripeta dove ai lati si trovano anche la sede e l’ambone, una disposizione che vuole abbracciare l’assemblea stabilendo un rapporto di prossimità e fusione. Il focus attorno al quale i fedeli visitatori possono muoversi senza violare i fuochi essenziali per raggiungere lo spazio absidale, dove al disotto della croce é posto il tabernacolo, disposti in posizione centrale lungo l’asse mediano longitudinale della chiesa, staccati l’uno dall’altro ma sollevati rispetto all’altare, per essere sempre visibili da ogni posizione. Il Tabernacolo, che oltre ad essere fuoco liturgico dell’eucaristia diventa anche un luogo di adorazione. In questo progetto di riqualificazione è parte essenziale il rifacimento della pavimentazione, che viene ridisegnata diventando ordine e matrice geometrica. Abbiamo dedicato molta attenzione allo studio dell’illuminazione artificiale con l’obiettivo di creare nello stesso luogo diverse atmosfere. La valorizzare lo spazio architettonico, accoglienza dei fedeli, la contemplazione, la suggestione e l’enfasi dei momenti della liturgia. Lo studio di soluzioni appropriate alle le esigenze funzionali delle celebrazioni. TIPOLOGIA INTERVENTO Valorizzazione edificio di culto LUOGO Baja Sardinia, Arzachena (SS), PRESTAZIONE Progetto di fattibilità tecnico-economica Proposta di adeguamento liturgico Lighting DATA 2023 – in itinere GRUPPO DI LAVORO Arch. Alessandro Cossu Don Giorgio Diana Padre Valdomiro Dos Santos